Uncategorized / 3 Marzo 2017 / by Vincenzo Vinciguerra

Corte UE: call center post vendita con tariffa standard

Il costo della telefonata a un servizio di assistenza post vendita non deve essere superiore a quello di una chiamata standard. Lo ha stabilito la Corte Ue, con la sentenza 2 marzo 2017, nella Causa C-568/15, giudicando il caso di una società tedesca.

 

L’azienda, che commercializzava apparecchi elettrici ed elettronici, aveva pubblicato sul proprio sito Internet un numero di telefono con il prefisso 0180, generalmente utilizzato in Germania per servizi di assistenza sottoposti a una tariffa nazionale. Il costo della chiamata verso tale numero speciale (non geografico ) però era superiore a quello di una chiamata standard verso un numero di linea fissa (geografico) o un numero di telefonia mobile. A questo punto una
associazione tedesca per la lotta alle pratiche commerciali sleali ha chiesto al Tribunale regionale di Stoccarda, in Germania, di ordinare alla azienda la cessazione di questa pratica commerciale, ritenuta sleale.

 

Interpellata la Corte Ue, i giudici hanno affermato che la direttiva 2011/83/UE sui diritti dei consumatori garantisce che qualora il professionista utilizzi una linea telefonica allo scopo di essere contattato dai consumatori in merito ai contratti con essi conclusi, questi ultimi non siano tenuti a pagare più della tariffa di base. Tuttavia nella direttiva non viene chiarita la nozione di «tariffa di base». Con la sentenza odierna, la Corte risponde che la nozione di «tariffa di base» dev’essere interpretata nel senso che il costo di una chiamata relativa a un contratto concluso, effettuata verso una linea di assistenza telefonica gestita da un professionista, non può eccedere il costo di una chiamata verso un numero fisso geografico o verso un numero di cellulare standard.

 

Infatti, prosegue la sentenza, se i professionisti fossero autorizzati a fatturare tariffe superiori a quella di una comunicazione standard, i consumatori potrebbero essere dissuasi dall’utilizzare la linea telefonica di assistenza per ottenere informazioni sul contratto o far valere i loro diritti riguardo, in particolare, alla garanzia o al recesso. La Corte precisa, infine, che, se il costo di una telefonata standard viene rispettato, la circostanza che il professionista interessato realizzi o meno profitti mediante tale linea di assistenza telefonica è priva di pertinenza.

 

fonte: http://www.quotidianodiritto.ilsole24ore.com/art/comunitario-e-internazionale/2017-03-02/cgue-call-center-post-vendita-tariffa-standard-130432.php?uuid=AElDlpg&cmpid=nlql

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Corte UE: call center post vendita con tariffa standard

Il costo della telefonata a un servizio di assistenza post vendita non deve essere superiore a quello di una chiamata standard. Lo ha stabilito la Corte Ue, con la sentenza 2 marzo 2017, nella Causa C-568/15, giudicando il caso di una società tedesca.

 

L’azienda, che commercializzava apparecchi elettrici ed elettronici, aveva pubblicato sul proprio sito Internet un numero di telefono con il prefisso 0180, generalmente utilizzato in Germania per servizi di assistenza sottoposti a una tariffa nazionale. Il costo della chiamata verso tale numero speciale (non geografico ) però era superiore a quello di una chiamata standard verso un numero di linea fissa (geografico) o un numero di telefonia mobile. A questo punto una
associazione tedesca per la lotta alle pratiche commerciali sleali ha chiesto al Tribunale regionale di Stoccarda, in Germania, di ordinare alla azienda la cessazione di questa pratica commerciale, ritenuta sleale.

 

Interpellata la Corte Ue, i giudici hanno affermato che la direttiva 2011/83/UE sui diritti dei consumatori garantisce che qualora il professionista utilizzi una linea telefonica allo scopo di essere contattato dai consumatori in merito ai contratti con essi conclusi, questi ultimi non siano tenuti a pagare più della tariffa di base. Tuttavia nella direttiva non viene chiarita la nozione di «tariffa di base». Con la sentenza odierna, la Corte risponde che la nozione di «tariffa di base» dev’essere interpretata nel senso che il costo di una chiamata relativa a un contratto concluso, effettuata verso una linea di assistenza telefonica gestita da un professionista, non può eccedere il costo di una chiamata verso un numero fisso geografico o verso un numero di cellulare standard.

 

Infatti, prosegue la sentenza, se i professionisti fossero autorizzati a fatturare tariffe superiori a quella di una comunicazione standard, i consumatori potrebbero essere dissuasi dall’utilizzare la linea telefonica di assistenza per ottenere informazioni sul contratto o far valere i loro diritti riguardo, in particolare, alla garanzia o al recesso. La Corte precisa, infine, che, se il costo di una telefonata standard viene rispettato, la circostanza che il professionista interessato realizzi o meno profitti mediante tale linea di assistenza telefonica è priva di pertinenza.

 

fonte: http://www.quotidianodiritto.ilsole24ore.com/art/comunitario-e-internazionale/2017-03-02/cgue-call-center-post-vendita-tariffa-standard-130432.php?uuid=AElDlpg&cmpid=nlql

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