Uncategorized / 31 Ottobre 2015 / by Vincenzo Vinciguerra

Il Rosario originale è un oggetto di design

Anche un oggetto di culto come il Rosario può avere un valore artistico. La Corte di cassazione, con la sentenza 22118 depositata ieri, inserisce la Corona, di origini medievali, tra gli oggetti di design.

 

La Suprema corte ribalta, infatti, il verdetto della Corte d’appello che si era trovata a decidere una causa per concorrenza parassitaria, che aveva al centro una gamma i “grani” di: «Crociera Ave Maria», «Corona da Rosario medaglia miracolosa» e «Grano Nostra Signora Di Lourdes». I giudici di merito, in quella circostanza, avevano deciso che si trattava di beni estranei alle tematiche di valorizzazione del disegno industriale. Un verdetto che aveva guardato all’aspetto spirituale dell’oggetto, destinato alla preghiera e alla pratica di un culto regolato dalla stessa autorità religiosa. Ragioni per la quali il Rosario, pur ammettendo la possibilità di considerarlo un prodotto dell’industrial design, dovrebbe restare fuori da valutazioni su qualità innovativa e pregevolezza. Molto più “terrena” la sentenza della Cassazione che non se la sente di escludere a priori il pregio artistico di Corone lavorate con cristalli Swarovski e tagliati con linee fantasiose o di negare la dignità artistica dei grani incisi con le immagini dei Santi. Certamente originalità e pregio devono risultare riconoscibili agli occhi degli esperti che metteranno il loro sapere specialistico al servizio del giudice.

Le Corone tornano dunque all’attenzione della Corte d’Appello, chiamata a rivedere il suo giudizio troppo lapidario e a ripensarci, magari abbandonando l’immagine esclusiva dell’essenziale Rosario appeso alla cintura dei frati francescani.

Per quanto riguarda la concorrenza sleale parassitaria i giudici ricordano che questa scatta quando un imprenditore si mette in modo continuo e sistematico sulle orme di un altro imitandone «le rilevanti iniziative imprenditoriali» non solo riguardo ai prodotti tutelati. Era infatti, questa l’accusa mossa nel procedimento intentato per i Rosari copiati.

Con il rinvio si saprà quali Rosari sono degni di tutela industriale, anche se la preghiera non avrà per questo un maggior valore.

fonte: http://www.quotidianodiritto.ilsole24ore.com/art/civile/2015-10-29/il-rosario-originale-e-oggetto-design-213521.php?uuid=ACpIN5PB

Uncategorized @en / 31 Ottobre 2015 / by Vincenzo Vinciguerra

Il Rosario originale è un oggetto di design

Anche un oggetto di culto come il Rosario può avere un valore artistico. La Corte di cassazione, con la sentenza 22118 depositata ieri, inserisce la Corona, di origini medievali, tra gli oggetti di design.

 

La Suprema corte ribalta, infatti, il verdetto della Corte d’appello che si era trovata a decidere una causa per concorrenza parassitaria, che aveva al centro una gamma i “grani” di: «Crociera Ave Maria», «Corona da Rosario medaglia miracolosa» e «Grano Nostra Signora Di Lourdes». I giudici di merito, in quella circostanza, avevano deciso che si trattava di beni estranei alle tematiche di valorizzazione del disegno industriale. Un verdetto che aveva guardato all’aspetto spirituale dell’oggetto, destinato alla preghiera e alla pratica di un culto regolato dalla stessa autorità religiosa. Ragioni per la quali il Rosario, pur ammettendo la possibilità di considerarlo un prodotto dell’industrial design, dovrebbe restare fuori da valutazioni su qualità innovativa e pregevolezza. Molto più “terrena” la sentenza della Cassazione che non se la sente di escludere a priori il pregio artistico di Corone lavorate con cristalli Swarovski e tagliati con linee fantasiose o di negare la dignità artistica dei grani incisi con le immagini dei Santi. Certamente originalità e pregio devono risultare riconoscibili agli occhi degli esperti che metteranno il loro sapere specialistico al servizio del giudice.

Le Corone tornano dunque all’attenzione della Corte d’Appello, chiamata a rivedere il suo giudizio troppo lapidario e a ripensarci, magari abbandonando l’immagine esclusiva dell’essenziale Rosario appeso alla cintura dei frati francescani.

Per quanto riguarda la concorrenza sleale parassitaria i giudici ricordano che questa scatta quando un imprenditore si mette in modo continuo e sistematico sulle orme di un altro imitandone «le rilevanti iniziative imprenditoriali» non solo riguardo ai prodotti tutelati. Era infatti, questa l’accusa mossa nel procedimento intentato per i Rosari copiati.

Con il rinvio si saprà quali Rosari sono degni di tutela industriale, anche se la preghiera non avrà per questo un maggior valore.

fonte: http://www.quotidianodiritto.ilsole24ore.com/art/civile/2015-10-29/il-rosario-originale-e-oggetto-design-213521.php?uuid=ACpIN5PB