La funzione estetica che viene svolta dal segno nell’accompagnare la forma di una scarpa va letta in chiave di collegamento descrittivo con il prodotto. A tale collegamento fa riferimento l’articolo 13, lettera b), del decreto legislativo 30/2005. Ma il collegamento, pur consentendo nella fattispecie esaminata dai giudici la registrabilità del marchio, nondimeno affievolisce la capacità distintiva nei confronti dell’acquirente della merce. Così va a incidere sull’intensità della tutela che ne deriva, nel senso che – a differenza del marchio “forte” – sono sufficienti a escluderne la confondibilità anche lievi modificazioni o aggiunte.

Corte di cassazione, Prima sezione civile, sentenza n.6551, depositata il 14 marzo 2017

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