Uncategorized / 15 Luglio 2015 / by Vincenzo Vinciguerra

TAR Lazio: TRIP ADVISOR è affidabile

Tripadvisor – il noto sito di recensioni turistiche compilato da viaggiatori, gourmet o sedicenti tali – è affidabile se utilizzato in maniera «ponderale» e ponderata. La sentenza con cui la Prima sezione del Tar Lazio (9355/15, depositata il 13 luglio ) ha cancellato la maxi multa inflitta nel dicembre scorso dall’Antitrust – 500 mila euro – codifica le regole del buon viaggiatore con smartphone e tablet sempre in linea. Secondo i giudici amministrativi la ricognizione fatta dall’Agcm sotto l’impulso di Federalberghi – da sempre avvelenata, come altre associazioni di imprese, nei confronti del sito – e di Unione consumatori era carente sotto vari profili, e comunque tale da non poter giustificare un’affermazione di responsabilità per «pratica commerciale scorretta consistente nella diffusione di informazioni ingannevoli sulle fonti delle recensioni pubblicate».

In primo luogo perché i disclaimer (“avvertenze per l’uso”) collocati sul sito da Tripadvisor sono quantomeno equilibrati ed effettuano «una diligente informazione circa i limiti del proprio controllo, secondo un canone di ragionevolezza valido per l’utente medio di internet». Più in dettaglio, e anche a voler prescindere dall’impossibilità di un controllo preventivo dei commenti caricati (secondo l’azienda ne arrivano 60 al minuto) «nel sito è chiaramente presente una sorta di “istruzione per l’uso” che illustra agli utenti, anche a coloro che accedono per la prima volta evidentemente, la corretta modalità di utilizzo delle informazioni, che deve essere collegata alla quantità e alla media “ponderale” delle stesse al fine di verificarne l’efficacia e non alla semplice lettura di una sola». Nel ricorso depositato al Tar l’azienda britannica sostiene, tra l’altro, che questo è proprio l’approccio dell’utente tipo, che prima di farsi “orientare” dai commenti su una struttura ricettiva consulta dalle 6 alle 12 “recensioni”.

L’uso bilanciato (alias, intelligente) delle testimonianze/esperienze altrui rende superflua l’indagine sugli autori dei commenti (reali? di fantasia?) e la valutazione della «verità» del post « in quanto non è il singolo giudizio a dover indirizzare l’utente ma l’insieme delle opinioni espresse sulla singola struttura, apparendo inverosimile che uno stesso utente utilizzi molteplici accessi “di fantasia”». E quanto al “boosting” o “vandalism” (organizzazioni professionali che cercano di lucrare nel favorire o sfavorire le singole imprese con false recensioni) Tripadvisor si difende con un “pool” di 300 persone divise in sei dipartimenti, con 30 dipendenti che leggono e capiscono anche l’italiano. Quanto basta, almeno secondo il Tar.

fonte: http://www.quotidianodiritto.ilsole24ore.com/

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TAR Lazio: TRIP ADVISOR è affidabile

Tripadvisor – il noto sito di recensioni turistiche compilato da viaggiatori, gourmet o sedicenti tali – è affidabile se utilizzato in maniera «ponderale» e ponderata. La sentenza con cui la Prima sezione del Tar Lazio (9355/15, depositata il 13 luglio ) ha cancellato la maxi multa inflitta nel dicembre scorso dall’Antitrust – 500 mila euro – codifica le regole del buon viaggiatore con smartphone e tablet sempre in linea. Secondo i giudici amministrativi la ricognizione fatta dall’Agcm sotto l’impulso di Federalberghi – da sempre avvelenata, come altre associazioni di imprese, nei confronti del sito – e di Unione consumatori era carente sotto vari profili, e comunque tale da non poter giustificare un’affermazione di responsabilità per «pratica commerciale scorretta consistente nella diffusione di informazioni ingannevoli sulle fonti delle recensioni pubblicate».

In primo luogo perché i disclaimer (“avvertenze per l’uso”) collocati sul sito da Tripadvisor sono quantomeno equilibrati ed effettuano «una diligente informazione circa i limiti del proprio controllo, secondo un canone di ragionevolezza valido per l’utente medio di internet». Più in dettaglio, e anche a voler prescindere dall’impossibilità di un controllo preventivo dei commenti caricati (secondo l’azienda ne arrivano 60 al minuto) «nel sito è chiaramente presente una sorta di “istruzione per l’uso” che illustra agli utenti, anche a coloro che accedono per la prima volta evidentemente, la corretta modalità di utilizzo delle informazioni, che deve essere collegata alla quantità e alla media “ponderale” delle stesse al fine di verificarne l’efficacia e non alla semplice lettura di una sola». Nel ricorso depositato al Tar l’azienda britannica sostiene, tra l’altro, che questo è proprio l’approccio dell’utente tipo, che prima di farsi “orientare” dai commenti su una struttura ricettiva consulta dalle 6 alle 12 “recensioni”.

L’uso bilanciato (alias, intelligente) delle testimonianze/esperienze altrui rende superflua l’indagine sugli autori dei commenti (reali? di fantasia?) e la valutazione della «verità» del post « in quanto non è il singolo giudizio a dover indirizzare l’utente ma l’insieme delle opinioni espresse sulla singola struttura, apparendo inverosimile che uno stesso utente utilizzi molteplici accessi “di fantasia”». E quanto al “boosting” o “vandalism” (organizzazioni professionali che cercano di lucrare nel favorire o sfavorire le singole imprese con false recensioni) Tripadvisor si difende con un “pool” di 300 persone divise in sei dipartimenti, con 30 dipendenti che leggono e capiscono anche l’italiano. Quanto basta, almeno secondo il Tar.

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